Carlo e Licia

Carlo e Licia

giovedì 10 aprile 2025

Prospettiva

Rinvengo l'incartamento “prospettiva” allestito qualche anno fa e accantonato, non ricordo perché. L'argomento è importante e sempre presente negli studi specialistici di Carlo L. Ragghianti.

La “prospettiva” consiste nella pratica di rappresentare il tridimensionale (oggetto, edificio, paesaggio, ecc.) realizzandone la forma grafica in un piano. Piero della Francesca, nel trattato De prospectiva pingendi, così la definisce: “La prospettiva suona nel nome suo come dire cose vedute da lungi, rappresentate sotto certi dati termini con proporzione, secondo la quantità delle distanze loro”.

Sembrerebbe, quindi, un procedimento semplice, tanto che in genere si riscontra una saputa e beata ignoranza, che evita di distinguere e di approfondire le parecchie specie di prospettiva.

Non sono certo io a volermi erigere ad esperto. Ma proprio perché non sono totalmente estraneo al linguaggio e alle metodologie figurative, penso che affrontare queste problematiche oggetto di discussione analiticamente praticata vada spiegata non con metodi e modelli “superati”, come si suol dire con sufficienza.

Di conseguenza, siccome – non a caso e con grande sforzo iniziale – mi considero un modesto allievo di mio padre ritengo che esporre parte delle riflessioni e degli studi di Carlo L. Ragghianti sull'argomento “prospettiva” sia opportuno e stimolante tutt'oggi.

Così sarà utile ricordare, nel post immediatamente successivo a questo, Decio Gioseffi (1919-2007) riproducendo il saggio Prospettiva, pubblicato nel volume Pittura del Quattrocento in Europa scritto da Licia Collobi. Questo studio di Gioseffi conclude una lunga serie di importanti ricerche dell'autore sulla prospettiva, i suoi problemi, le sue interpretazioni nel tempo, i suoi collegamenti. Per analizzare pienamente l'originalità e l'importanza delle ricerche prospettiche di Gioseffi sarà necessario, oltre a ricostruire il ricco percorso nel tempo sulle fonti assai prestigiose in cui si è svolto, nonché indagarne i riferimenti puntuali nella copiosa corrispondenza scientifica intercorsa tra Decio Gioseffi e Carlo L. Ragghianti, dalla quale in questo post si riportano alcune lettere.

Rammento, inoltre, che nel blog Ragghianti&Collobi sono già stati postati alcuni impegnativi studi di Carlo L. Ragghianti. Il 15 marzo 2020 riporta Leonardo, le tre prospettive e il movimento (Critica d'Arte”, IV s., n.16, 1988). In questa pubblicazione postuma – però già programmata dall'autore – si ha la versione definitiva del testo, in precedenza pubblicato su “La Nazione” (15 sett. 1984, p.3). La prima stesura riprodotta dal quotidiano servirà anche per valutare, oltre l'intento integrativo, anche un esempio di modus operandi di un processo mentale di C.L.R.

Il 24 marzo 2020, invece, furono postate due schede di “Critica d'Arte/Scuola”, rubrica allegata alla IV serie della storica rivista edita da Panini, Modena. Si tratta di Pluralità della prospettiva (n.3, ott.-dic. 1984) e di Prospettiva. Miti e storie (n.13, apr.-giu. 1987). “Esse costituiscono due esempi di esplicitazioni di un argomento con intenti didattici, quindi divulgativi, nell'accezione ragghiantiana del termine”.

In questo post, come detto all'inizio, pubblicheremo quella parte degli studi di C.L.R. esplicitamente dedicata o collegata alla prospettiva, seguendo un ordine cronologico. Per la precisione, si tratta di Prospettiva creativa (“SeleArte”, n.20, 1955), Prospettiva (“SeleArte”, n. 31, 1957), Nuove pagine di Diario (sulla prospettiva greco-romana, in “Zodiac”, n.6, 1960), Prospettiva medievale (“Critica d'Arte”, n.78, 1966).

Da un primo e non sistematico spoglio della corrispondenza di Ragghianti presente in Archivio, sono risultati alcuni contributi sull'argomento. Ciò non esclude, anzi, che in quella miniera cartacea si trovino altre riflessioni sulla prospettiva.

Come in tutta l'opera di C.L.R. oltre agli studi specifici pubblicati a sé stanti in riviste e giornali, bisogna poi considerare – facendo le opportune ricerche – quanto su un argomento esplicitamente o implicitamente si trova in altri scritti con titolazione o principali interessi estranei alla prospettiva, però citata o richiamata. Ricordo, ad esempio, il volume Pittori di Pompei, Mondrian e l'arte del XX secolo, eccetera.

Non si può dimenticare un caso di notevoli ricerche sperimentali sulla prospettiva da parte di Ragghianti e di un gruppo di suoi collaboratori, per di più riportato integralmente in questo blog: il caso, cioè, della rivista “Sound/Sonda”, riedita nelle seguenti postazioni: Prolegomeni (30 gennaio 2021); fascicolo 1 (23 febbraio 2021); fascicolo 2 (26 marzo 2021); fascicoli 3-4 (26 aprile 2021); fascicolo 5 (23 maggio 2021); fascicolo 6 (31 luglio 2021); fascicolo 7 (20 agosto 2021); fascicolo 8 (6 settembre 2021); fascicolo 9 (3 ottobre 2021).

Concludo elencando gli altri testi presenti nella Bibliografia degli scritti (UIA, Firenze 1990), ricordata da me con rammarico più volte perché affrettata, lacunosa, priva di ricerche sistematiche in biblioteca su riviste e giornali assicurate come esplicate, a causa di sedicenti esperti del computer che raggirarono chi li doveva controllare e dirigere. Gli scritti sono:

  • 1401”. Studi in onore di Roberto Pane, 1971; in parte edito in un ciclostile UIA, 1967;

  • Brunelleschi, un uomo un universo, 1971 (pp. 139 e sgg);

  • Arte essere vivente, 1984 (pp.174-75);

  • Basilica di San Lorenzo a Firenze, Nardini 1984 (pp.39-43);

  • Arte, fare, vedere, 2a edizione U.I.A., 1990 (p.92).


Esistono anche alcuni scritti informativi di Licia Collobi come si evince dal libro SeleArte – Indice generale 1952-1966 (con CD-Rom, tecnologia scaduta), edito da Fondazione Ragghianti, Lucca 2003. Riporto quanto registrato sotto il termine “prospettiva”:



F.R. (2020/28 febbraio 2025)











 

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