Milano 1964, Pisa 1965, Firenze 1966.
L'occhio di un “duro” ma disperato su un mondo affranto osserva l'unicità dell'uomo nel suo degrado, che avvilisce il creato, può essere una chiave di lettura sociologica dell'opera di Otto Dix. Il suo autentico talento espressivo riscatta però la banalità – brutale, oscena talora – della “fotografia” delle fasi dell'improvvisa “potenza” tedesca, dalla sua ferocia coloniale alla Prima Guerra mondiale 1914-18, alla dissolutezza di Weimar, al nazismo, conclusione per certi versi logica di una parabola di alterigia e prepotenza.
L'aspetto specifico dell'arte di Dix nell'interpretazione della “guerra” sarà oggetto visivo di un prossimo post. Nel presente intervento – considerando solo la grafica – si riferisce dell'unico momento nel quale l'interesse critico di Carlo L. Ragghianti incrocia in particolare l'artista tedesco. Opportuno ricordare che nel blog C.L.R. è presente anche con il post del 9 marzo 2024 Arte tedesca del XX secolo.
Questa vicenda Dix è avvenuta nel biennio 1964-65, con appendice nel 1967 relativa al Museo d'Arte Contemporanea (oggi membro fondativo del Museo del Novecento di Firenze) promosso da C.L.R. a seguito dell'Alluvione del 4 novembre 1966 a Firenze.
Nel dettaglio si tratta della Mostra “personale retrospettiva” presso la Galleria del Levante fondata e diretta da Emilio Bertonati (architetto ed incisore, a proposito del quale in questo blog si vedano I post del 5 settembre 2022 e 3 ottobre 2022). Il catalogo, qui riprodotto, è prefato da Luigi Carluccio. Pubblico anche la lettera di Bertonati (4 febbraio 1965) che avverte dell'invio
a Pisa delle opere da esporre.
Ne consegue che l'esposizione milanese è all'origine e conseguenza della successiva Mostra Otto Dix. Opera grafica, tenutasi a Pisa tra il 19 giugno e il 5 luglio 1965 presso l'Istituto di Storia dell'Arte dell'Università e corredata da un Catalogo presentato da Raffaele Monti, che qui riproduciamo.
Di questa mostra pisana ripropongo anche l'esauriente scheda (n.123) che Silvia Massa ha scritto per l'utilissimo – da lei curato assieme a Elena Pontelli – volume “Mostre permanenti”. C.L. Ragghianti in un secolo di esposizioni.
Nello stesso anno 1965 la mostra pisana, arricchita di altri materiali, avrebbe dovuto essere inaugurata a luglio presso “La Strozzina” di Firenze. Ciò non avvenne per difficoltà burocratiche con l'Ente Autonomo del Turismo e amministrative della Galleria di Palazzo Strozzi, alle quali Nino Lo Vullo – segretario generale – non poté dare soluzione positiva. Riproduco, comunque, l'elenco delle 67 opere destinate alla Mostra fiorentina, nonché la lettera del 2.12.65 di Gigetta Regoli a La Strozzina. Stampo anche le 2 stringate lettere con le quali nel 1967 Otto Dix comunicò al M.I.A.C. l'invio di 3 sue litografie.
Conclude questo primo post sulla grafica di Otto Dix una rassegna di opere disposte grosso modo in sequenza cronologica. Ad essa si aggiungono la riproduzione di alcuni autoritratti, nonché alcuni ritratti fotografici dell'artista.
F.R. (24 settembre 2024)