Carlo e Licia

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giovedì 28 novembre 2024

Otto Dix: opera grafica.

 Milano 1964, Pisa 1965, Firenze 1966.


L'occhio di un “duro” ma disperato su un mondo affranto osserva l'unicità dell'uomo nel suo degrado, che avvilisce il creato, può essere una chiave di lettura sociologica dell'opera di Otto Dix. Il suo autentico talento espressivo riscatta però la banalità – brutale, oscena talora – della “fotografia” delle fasi dell'improvvisa “potenza” tedesca, dalla sua ferocia coloniale alla Prima Guerra mondiale 1914-18, alla dissolutezza di Weimar, al nazismo, conclusione per certi versi logica di una parabola di alterigia e prepotenza.

L'aspetto specifico dell'arte di Dix nell'interpretazione della “guerra” sarà oggetto visivo di un prossimo post. Nel presente intervento – considerando solo la grafica – si riferisce dell'unico momento nel quale l'interesse critico di Carlo L. Ragghianti incrocia in particolare l'artista tedesco. Opportuno ricordare che nel blog C.L.R. è presente anche con il post del 9 marzo 2024 Arte tedesca del XX secolo.

Questa vicenda Dix è avvenuta nel biennio 1964-65, con appendice nel 1967 relativa al Museo d'Arte Contemporanea (oggi membro fondativo del Museo del Novecento di Firenze) promosso da C.L.R. a seguito dell'Alluvione del 4 novembre 1966 a Firenze.

Nel dettaglio si tratta della Mostra “personale retrospettiva” presso la Galleria del Levante fondata e diretta da Emilio Bertonati (architetto ed incisore, a proposito del quale in questo blog si vedano I post del 5 settembre 2022 e 3 ottobre 2022). Il catalogo, qui riprodotto, è prefato da Luigi Carluccio. Pubblico anche la lettera di Bertonati (4 febbraio 1965) che avverte dell'invio 

a Pisa delle opere da esporre. 

Ne consegue che l'esposizione milanese è all'origine e conseguenza della successiva Mostra Otto Dix. Opera grafica, tenutasi a Pisa tra il 19 giugno e il 5 luglio 1965 presso l'Istituto di Storia dell'Arte dell'Università e corredata da un Catalogo presentato da Raffaele Monti, che qui riproduciamo.

Di questa mostra pisana ripropongo anche l'esauriente scheda (n.123) che Silvia Massa ha scritto per l'utilissimo – da lei curato assieme a Elena Pontelli – volume “Mostre permanenti”. C.L. Ragghianti in un secolo di esposizioni.

Nello stesso anno 1965 la mostra pisana, arricchita di altri materiali, avrebbe dovuto essere inaugurata a luglio presso “La Strozzina” di Firenze. Ciò non avvenne per difficoltà burocratiche con l'Ente Autonomo del Turismo e amministrative della Galleria di Palazzo Strozzi, alle quali Nino Lo Vullo – segretario generale – non poté dare soluzione positiva. Riproduco, comunque, l'elenco delle 67 opere destinate alla Mostra fiorentina, nonché la lettera del 2.12.65 di Gigetta Regoli a La Strozzina. Stampo anche le 2 stringate lettere con le quali nel 1967 Otto Dix comunicò al M.I.A.C. l'invio di 3 sue litografie.

Conclude questo primo post sulla grafica di Otto Dix una rassegna di opere disposte grosso modo in sequenza cronologica. Ad essa si aggiungono la riproduzione di alcuni autoritratti, nonché alcuni ritratti fotografici dell'artista.

F.R. (24 settembre 2024)

giovedì 21 novembre 2024

Jacques Callot.


Nato a Nancy nel 1592, Jacques Callot muore a soli 42 anni nel 1625, con alle spalle sì e no un ventennio di intensa e felice attività. Il suo lavoro lo colloca tra i più grandi incisori di tutti i tempi.

Questo post inizia con i consueti, doverosi e qualificanti interventi di Licia Collobi Ragghianti. Il primo scritto è di carattere generale; seguono due indagini specifiche sull'artista e due particolari (rapporto ideale con Daumier; l'opinione dello storico Focillon De Callot à Lautrec). Tutti pubblicati su “seleArte” (1952-1966), cui si aggiunge dalla seconda serie della rivista (1966-1980) il saggio Intorno a Callot che indaga l'incisore e la sua “cerchia” prevalentemente italiana.

Si propongono, quindi, due scritti dal “Musée des Familles”, il primo una ricostruzione storica del 1842, l'altro, del 1851, è un saggio di Arsène Houssaye (1814-1896), importante poligrafo e collezionista, protagonista di primo piano della cultura francese del secolo. Seguono due disegni di figure da Callot, il secondo pubblicato nel dicembre 1842.

Per quel che pertiene al secolo scorso, il Novecento, ripropongo alcuni contributi di studiosi e critici d'arte dal 1962 al 1993. Si tratta di Jacques Callot als maler (“Die Weltkunst”, 15 oktober 1962) dove si ricorda che Callot fu pittore di una certa qualità. Nonostante abbia perso la prima parte dello studio, ritengo utile ricordare (da “Il quaderno del conoscitore di stampe, 1, 1970) le pagine 56-59, nelle quali si sottolinea l'importanza di distinguere tra la massa dei fogli in circolazione quelli falsi da quelli veri.

Segue, col titolo Masques and Massacres un intervento di Henry Zerner (1939) studioso francese attivo anche negli U.S.A., pubblicato su “Art News” (febbraio 1970). Segue il saggio di Marco Fragonara, critico d'arte morto nel 2015, noto specialista dell'incisione, Lo spettacolo della metamorfosi. Il grottesco in Jacques Callot (“Grafica d'arte”, n.10, 1990). Di Pierre Schneider (1925-2013) critico d'arte e divulgatore belga molto attivo e noto, propongo un estratto della sua recensione pubblicata su “L'Express” (n.40, 1992) in occasione del IV secolo dalla nascita di Callot.


Sempre nel 1992 Mariavittoria Majer su “Famiglia cristiana” (n.40) commenta l'opera dell'incisore, ricordando il Catalogo Mazzotta che vuole puntualizzare Callot ed anche accennando alla Mostra Le incisioni di C. nelle collezioni italiane tenutasi a Pisa nei mesi di settembre e ottobre nel Museo di San Matteo. Ancora Marco Fragonara conclude questa rassegna recensendo, su “Grafica d'Arte” (n.13, 1993) due importanti volumi celebrativi del centenario di Callot, con acribia direi giustificata riguardo la sostanziale banalizzazione di un artista come Jacques Callot.

Conclude questo conciso ricordo una sequenza di opere di Callot, il quale – ripeto – è stato artista piuttosto celebrato ma soprattutto talmente collezionato da aver indotto falsificazioni e – legittime – imitazioni fin dalla sua epoca.

F.R. (15 settembre 2024)

sabato 16 novembre 2024

"selearte", II s., n.7, in "Critica d'Arte", n.88, agosto1967.

 


Precedenti:

1. "selearte", II s., n.1, in "Critica d'Arte", n.78, maggio 1966. (29 giugno 2024)

2. "selearte", II s., n.2, in "Critica d'Arte", n.78, maggio 1966. (30 giugno 2024)

3. "seleArte", II s., n.3, in "Critica d'Arte", n.78, maggio 1966. (30 agosto 2024)

4. “seleArte”, II s., n.4, in “Critica d'Arte”, n.81, sett. 1966. (10 settembre 2024)

5. "seleArte", II s., n.5, in "Critica d'Arte", n.85 marzo 1967.

6. "seleArte", II s., n.6, in "Critica d'Arte", n.86, aprile 1967.


Sommario


1 mostre musei gallerie – Museo di San Paolo, 1; Art nouveau, 2 (A. Beardlsey al Victoria & Albert Museum, lavori giovanili editi da Gallery of Modern Art; J.S. Taylor, Art nouveau book in Britain); Giacomo Quarenghi, 2-3; Per Firenze, 3-4 (Arte italiana ai Musei Reali del Belgio; Manifestazione del CRIA a New York); Disegni, 5-6 (L. Goldscheider: Michelangelo Drawings; P. Pouncey, Lotto disegnatore; F. Stampfle – J. Bean, The 17th Century in Italy, dalle collezioni di New York; A. Schmitt, Disegni del Pisanello a Venezia; B. Degenhart, disegni dal Codice Resta a Monaco; A. Bettagno, Cat. Di una coll. Veneziana del Settecento; Cento disegni napoletani agli Uffizi a c. W. Vitzthum).


7 biblioteca – M.J. Friedlaender, I° vol di “Early Netherlandish Painting: I van Eyck, Petrus Christus”, 7-8; Fiamminghi primitivi a Bruges di J.P. Sasson, 8; Cat. Di G. Marlier e J. Gudiol su arte europea nel Museo della Bob Jones University di Greenville, 8-9; G. Marlier, “Pierre Coeck d'Alost”, 9-10; V. Dene, Cat. 23 arazzi fiamminghi nel Museo di Bucarest, 10; L. Puppi, “Francesco Verla pittore” e la collana ideata da Riccardo Maroni, 10; C.G. Bulgari “Argentieri, gemmai e orafi – Lazio-Umbria”, 11; H. Brunner, “Vecchi argenti europei”, 11; Edizioni Dover: N.J. Bienenstock, “Mobili Chippendale”, 11-12; E.G. Miller jr, “American antique Furniture”, 12; J. Plath, “The Decorative Arts of Sweden”, 12; N. Gabrielli. “Museo dell'Arredamento a Stupinigi”, 12; Libri ricevuti, 12.


13 il collezionista – attr. L. Cranach, T. Stimmer, J.S. Davis, Iran sec. V, 13; Cézanne, Picasso, 14; Morandi, De Chirico, Rosai, Ernst, Sironi, Campigli, 15; attr. Lorenzo di Niccolò, frammento attr. Durer, J. De Beaumetz, Bernardo Daddi.


Addendum (1 luglio 2024) – Nota redazionale. Da “seleArte”, n.7 (lug.-ago. 1953): Pier Maria Bardi “Un museo in Brasile”; da “seleArte”, n.9 (nov.-dic. 1953): Museo di S. Paulo a Parigi”; da “seleArte”, n.13 (lug.-ago. 1963): “Ancora Museo di San Paulo”; da “seleArte”, III s., n.13 (apr.-giu. 1987): Roberto Carvalho de Magalhaes: “Il Museo di San Paolo ha quarant'anni”. Il Museo e le sue opere (12 ill.).


mercoledì 6 novembre 2024

Arte Moderna in Italia 1915-1935 - Carlo L. Ragghianti, 16. FERRAZZI

 


Post precedenti:

1. 30 dicembre 2017
Presentazione di Carlo L. Ragghianti.
Criteri del Catalogo, Bibliografia generale. Comitato d'onore; Comitato esecutivo; Comitato tecnico; Comitato di consulenza nazionale; Consiglio A.T.T. di Firenze; Consiglio de “La Strozzina”;  organizzatori percorso museografico; segreterie; fornitori dell'esposizione.
2. 31 dicembre 2017
Criteri assegnazione schede critiche; criteri per la consultazione del Catalogo e quelli distintivi di questa rievocazione.
Artisti: ALCIATI, Nino BARTOLETTI, Pasquarosa BARTOLETTI, BIASI, BONZAGNI, BOSIA, BUCCI, CHECCHI, COSTETTI, FERRO.
3. 28 febbraio 2018
Artisti: GALIZZI, GEMITO, GRAZIOSI, Piero MARUSSIG, OPPI, PENAGINI, PRENCIPE, SPADINI, WILDT.
4. 25 marzo 2018
Artisti: BACCI, DUDREVILLE, GOLA, MAGRI, PARESCE, RAMBELLI, BARTOLI NATINGUERRA, GUIDI.
5. 15 aprile 2018 Artista: BARTOLINI.
6. 4 maggio 2018
Artisti: SAVINIO, TROMBADORI, MONACHESI, FONTANA, MUNARI, FRANCALANCIA.
7. 3 luglio 2018
Artisti: FURLOTTI, METELLI, BARBIERI, BROGGINI, CAGLI, CAPOGROSSI.
8Artisti: CESETTI, FAZZINI, GENNI WEIGMANN, GENTILINI, GUTTUSO.
9. 16 settembre 2018 Artisti: Edita e Mario BROGLIO.
10.  20 novembre 2018 (1 parte), 5 dicembre 2018 (2 parte).
Artisti: LEVI, MAFAI, RAPHAEL MAFAI.
11. 28 dicembre 2018. Artisti: Quinto MARTINI, MANZU'.
12. 21 gennaio 2019. Artisti: MUCCHI, SASSU.
13.  16 luglio 2020.  Artista: BOCCIONI.
17. 17 dicembre 2022. Artista: MELLI
19. 19 settembre 2024. Artista: CAMPIGLI
20. 5 giugno 2023. Artista: CARRA'
21. 8 agosto 2022. Artista: DE CHIRICO


lunedì 4 novembre 2024

NO ALLE ARMI, NO AGLI ARMATI oggi, domani, sempre

 Gli uomini armati, le armi sono da sempre al servizio del potere, del privilegio economico e sociale.

Le armi vengono usate contro chi dissente, stato o persona.

constatava giustamente il filosofo di Koenigsberg.