Carlo e Licia

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venerdì 30 agosto 2024

"seleArte", II s., n.3, in "Critica d'Arte", n.78, maggio 1966.

Precedenti:

1. "selearte", II s., n.1, in "Critica d'Arte", n.78, maggio 1966. (29 giugno 2024)

2. "selearte", II s., n.2, in "Critica d'Arte", n.78, maggio 1966. (30 giugno 2024)


 Sommario


1 arte contemporanea: Horst Janssen, 1 (C.L.R.); Colori di Roma, 2-5 (Purificato; Scuola di Roma; Gruppo dei dieci, 3; Gruppo origine, 4); 80 anni di Kokoschka, 5.


6 mostre musei gallerie: Arte moderna, 6-9 (256 stampe d'ogni dove a Minneapolis, 6; Pittura francese 1820-1870 da Wildenstein a New York, 6; 71 fogli coll. Netto di stampe giapponesi a Colonia, 6; grafica francese a Dresda, 7; Soldato ferito di Géricault, 7; Hans Canon a Vienna, 7; Mondrian e Museo Rodin a Philadelphia, 8; Coll. Georges de Bello, 8); Grafica del Rinascimento (Firenze, Gab. Disegni e Stampe: Perin del Vaga, 9); Monaco, Disegni stranieri, 9-10; Berlino, grafica di Goltzius, 9; Monaco, Disegni italiani, 11); Barocco in Boemia, 12-13.


14 biblioteca: Arte in Russia 14-16; Disegni, 16-20 (Pisanello, 16; Dover publications: Rembrandt, 17; Pietro Ronzoni, 18; Pontormo di L. Berti, 19; T. Pignatti: Acquaforti di Tiepolo, 19; Disegni veneziani del '700, 19); Schedule, 20-22 (L. Gröte: Dürer a Venezia, 20; I. Fairweather: The drunken Buddha, 20; G. Jonescu: Storia Architettura Rumena, 21; Oreficeria e argenteria europee, 21; A. Ottani: Affreschi dei Carracci in Pal. Fava, 21; Pal. Farnese a Vicenza, 21; G. Fiocco: A. Cornaro e il suo tempo, 21; S. Branca: Collezionismo Veneziano del '600, 22.


23 il collezionista: Cola dell'Amatrice: Guerciano, 23; Matisse; Schiele; Van Gogh; Pendaglio Chimu; Munther; Monet, 24.



sabato 24 agosto 2024

Licia Collobi Ragghianti: Schede di pittura tedesca

Post precedenti:

Museo del Messico / Mesoamerica, 1 - 15 aprile 2021
Museo del Messico / Mesoamerica, 2 - 20 maggio 2021
Museo del Messico / Mesoamerica, 3 - 15 giugno 2021
Museo del Messico / Mesoamerica, 4 - 19 luglio 2021
Opere del Museo Nazionale di Atene, 1 - 24 agosto 2023
Opere del Museo Nazionale di Atene, 2 - 01 ottobre 2023
Opere del Museo Nazionale di Atene, 3 - 14 novembre 2023
Opere del Museo Nazionale di Atene, 4 - 14 dicembre 2023
Opere del Museo Nazionale di Atene, 5 - 27 gennaio 2024
Schede di pittura olandese, 1 - 20 giugno 2024
Schede di pittura olandese, 1 - 20 giugno 2024
Schede di pittura olandese, 2 - 27 luglio 2024

martedì 20 agosto 2024

Joachinsen: la Riforma (Lutero e Carlo V)

La Riforma è il 7° volume pubblicato nella “Biblioteca di cultura”, ideata da Carlo L. Ragghianti, adottata da Neri Pozza, editore poco più che esordiente, gestita propositivamente da un Comitato di docenti universitari tra cui gli amici Carlo Antoni, Ernesto Sestan (proponente di quest'opera e suo presentatore) e colleghi prestigiosi tra i quali ricordo soltanto Ronga, Fubini, Lugli. Questi studiosi si riunirono diverse volte a Roma e a Firenze, con dibattiti approfonditi e importanti al di là delle contingenze legate alla specificità della collana.

Nell'Archivio di mio padre presso la Fondazione di Lucca è presente una documentazione lacunosa. M'auguro per ricerche approfondite che là dove sono conservate le carte di Neri Pozza ci sia una considerevole quantità di lettere e di verbali tale da poter far luce su questa impresa circoscritta ma ricca di originali proposte e riflessioni culturali.

Per quanto specificamente riguarda il testo del libro si veda la impegnata presentazione di Ernesto Sestan, che si domanda: “c'è posto nell'editoria e nella cultura italiana per una storia della Riforma che non sia una biografia di Lutero?”. La risposta è sì. L'opera di Joachinsen, infatti, “si dibatte attorno a due ordini di problemi”: “quello dell'umanesimo tedesco in rapporto alla Riforma” e “il problema della coscienza nazionale tedesca”, che in questo periodo di crisi dell'identità europea è fondamentale per poterne trovare un'uscita praticabile in senso positivo.

Oltre a molteplici pregi storiografici il libro di Joachinsen è un'opera che si distingue “per la capacità di uscire dal semplice resoconto” e di entrare “nel vivo dell'azione storica”. Va tenuto presente che “i due eroi di questa storia sono Lutero e Carlo V”, come esemplificato nel sottotitolo 

del libro. In questo post da La Riforma riproduciamo l'articolato Sommario del libro; la dotta Presentazione di Ernesto Sestan; il capitolo Risultati (pp.346-355). Insieme a quattro ritratti di Lutero e Carlo V, conclude il post la recensione che di La Riforma fece Carlo L. Ragghianti.

Paul Fritz Joachinsen (1867-1930), storico singolare – ad es.: ebreo si convertì al luteranesimo – studiò ad Heidelberg, Lipsia e Monaco di Baviera. Esente anagraficamente dalla tabe nazista, fu professore prestigioso e autore impegnativo e innovativo, specialmente del periodo indagato nel presente libro.

Chiude questo post la recensione che ne fece su “Criterio” (a.II, n.5-6, 1958) Carlo L. Ragghianti. Essa è rielaborazione dello studio Liberazione luterana (inedito quasi certamente, da me pubblicato in “seleArte”, II s., n.5, 1990); vedasi anche nel blog la postazione del 22 dicembre 2016. Questa prima stesura deriva dalla lettura del dattiloscritto della traduzione di Riforma terminata all'inizio degli anni Cinquanta del secolo scorso. Il testo di C.L.R. rielaborato col titolo Pensieri su Lutero e la Riforma è in questa sede riproposto come riflessione finale sul libro dello studioso tedesco.

Va notato, inoltre, che la prima stesura fu pubblicata in “seleArte” come primo “capitolo” di un progetto editoriale di C.L.R. intitolato “Etica e Politica”, e che fu ricostruito e pubblicato nella citata rivista. Gli altri quattro “capitoli” ivi pubblicati sono: 2,3. “Vita, morte, conoscenza”; 4. “Francisco Ferrer”; 5. “Marc Bloch” (Presentazione della traduzione di Esame di coscienza di un francese, di cui si veda nel blog il post del 31 dicembre 2023).


F.R. (26 maggio 2024)

venerdì 9 agosto 2024

Mantegna, 2 – La Camera degli Sposi

Come preannunciato nel post del 31 maggio 2024, la Camera degli Sposi del Palazzo Ducale di Mantova costituisce un altro intervento di C.L. Ragghianti pertinente specificatamente il grande artista Andrea Mantegna.

Concepito come recensione della monumentale monografia – con testo di Luigi Coletti (1886-1961), anziano collega stimato da C.L.R., e una “Appendice” di Ettore Camesasca (1922-1995), allora giovane critico d'arte e funzionario editoriale della Rizzoli, casa editrice che nel 1959 pubblicò l'importante libro – lo scritto di Ragghianti oltre che ad analizzare e sottolineare i risultati oggettivi, dà una lettura metodologica su questo impressionante ciclo pittorico.

L'attenzione di C.L.R. su Mantegna si manifestò anche nell'accogliere nell'ultimo numero da lui programmato di “Critica d'Arte” (IV serie, n.14, lug.-set. 1987, pp. 59-83) la 

relazione del restauro firmata da Michele Cordaro (1943-2000) e presentata da Ettore Camesasca 28 anni dopo la monografia del Coletti.

Data l'importanza del monumento e la perizia dei restauratori che l'hanno ripristinato, ritengo opportuno ed utile qui riportare le pp. 58-83 della citata “Critica d'Arte” del 1987.

Non vorrei fare allarmismo con un appunto critico, però (dopo aver saputo che i “famosi” restauri della fine del Novecento nella Cappella Brancacci del Carmine a Firenze sono stati di recente oggetto di nuovo ed ulteriore “restauro”) oltre la preoccupazione m'auguro vivamente che i monumentali interventi di Mantova non siano né oggi né domani oggetto di rivisitazione restauratrice.

F.R. (14 giugno 2024)

sabato 3 agosto 2024

Emilio Greco, disegni e grafica

Pur essendo perfettamente capace non solo di distinguere ma di tenere separate nel rapporto con le persone l'aspetto simpatetico ed affettivo da quello della valutazione etica da un lato, critica dall'altro (disgiunte o unite), mio padre Carlo L. Ragghianti con alcuni artisti (e alcune persone) ha manifestato particolare affezione. Come nel caso di Emilio Greco. Più raro e fortunato il caso perché nei confronti di questo artista egli aveva già in precedenza approfondito l'interesse critico in modo articolato, stanti le indubbie qualità espressive originali dello scultore siciliano.

Già nel 1963, all'epoca della progettazione per l'amico Bruno Tassi (presidente dell'Associazione Nazionale Assistenza dei bambini spastici) della Cartella “Galleria grafica contemporanea. 50 incisioni originali di Maestri italiani” (Stamperia d'Arte Il Bisonte di Maria Luigia Guaita), C.L.R. propose e impose la data di nascita precedente l'anno 1913 quale “discriminante” tra gli artisti ammessi e quelli non considerati. Anno scelto proprio per poter includere Emilio Greco, il quale nel 1963 compiva cinquant'anni, data simbolica nella vita di ogni adulto.

Data che all'epoca fu contestata e criticata ampiamente per la sua apparente incongruità. Per inciso, ricordo che il senso dell'ironia e dell'humour in C.L.R. erano piuttosto singolari sia nelle valutazioni (ad es. delle barzellette) sia nei contesti pratici che ne fornissero l'appiglio. Ne consegue che questa monografia sul disegno e la grafica di Greco non fu pubblicata nel 1973 per caso.

Ciò premesso, ho voluto postare questo libro per ricordare un grande artista oggi 3 agosto 2024, cioè esattamente 37 anni dopo la morte di mio padre, con immutato rimpianto – al di là dello scontato affetto filiale – per un uomo stimato come studioso apicale di tutti i fenomeni artistici; di un uomo di eccezionale statura intellettuale, esemplare per la moralità ed attività civile e politica; di un uomo, insomma, che oggi appare ancora interessante, convincente, propositivo. Un “innocente” fenomenale in confronto a chi è responsabile del degrado etico e politico di questa nostra povera Patria, ostaggio dei quattro attuali fascismi operanti, apparentemente contrapposti, di fatto congiunti a favore dei privilegi loro e di pochi, cementati dal bieco atlantismo e dalla cleptocrazia.

Insomma, la riproposta di questo fascicolo speciale di “Critica d'Arte” (n.131-132, sett.-dic. 1973) è del tutto incentrata sui disegni e le grafiche di Emilio Greco. Per di più, sono compresi nel volume sia l'eccezionale ed inedita visione di dipinti pittorici dell'artista, sia la traduzione in inglese del testo di C.L.R. (tradotto da Alice Scott Bargellini).

Ricordo, infine, che sull'arte di Emilio Greco, conclamato scultore, e i suoi rapporti con C.L.R. e la sua famiglia sono stati in questo blog pubblicati i post del 22 novembre 2016 (La Grande Bagnante di Emilio Greco) e del 18 ottobre 2018 (Addendum al Catalogo della grafica di E.G.) e quanto pubblicato in “seleArte” (IV serie, 1989-1999) rivista riprodotta integralmente in questo blog. Per la precisione, si tratta del n.5 (1 marzo 1990; postato il 22 dicembre 2016); n.15 (1992, postato il 30 giugno 2017); n.20 (agosto 1994, postato il 9 novembre 2017); n.23 (gennaio 1996, postato il 26 gennaio 2018).

Naturalmente contiamo di riproporre anche gli altri scritti di C.L.R. fin dal 1953 (Catalogo della Mostra a “La Strozzina”). Si tenga, inoltre, presente che diverse valutazioni su Greco sono comparse in scritti di carattere generale o comunque nei quali il lavoro di Emilio Greco è stato considerato o citato, e che in qualche caso sono stati già riproposti in questo blog.

Per quanto riguarda la lunga, complessa e vergognosa (da parte di studiosi retrivi ed istituzioni) vicenda delle “Porte” del Duomo di Orvieto, spero che qualche giovane studioso si senta interessato a ricostruirla nella sua interezza. Ci sono poi da studiare le corrispondenze di C.L.R., Licia Collobi R., e Francesco Ragghianti con Emilio Greco e nella Fondazione di Lucca e nel nostro Archivio tutt'ora inedite, così come – credo – la documentazione nella Fondazione Greco di Roma.

Ho constatato, marginalmente, che in questo periodo il mercato del valore economico delle opere degli artisti del secondo Novecento è crollato con contingenti speculazioni al ribasso clamorose che coinvolgono persino l'arte di Emilio Greco.

L'incongruenza, l'ingiustizia nei confronti di un caro amico ha contribuito a indurmi a ricordare in questa sede un aspetto non marginale dell'impressionante percorso creativo di Emilio Greco.

Certamente sono consapevole, ed estraneo, del fatto che il “mercato” e la valutazione economica delle opere d'arte sono un aspetto sociale opinabile, capricciosamente mutabile. Però ne consegue che se anche la valutazione, l'interpretazione critica e storica è ovviamente dialettica, quindi modificabile, essa invece avviene “per gradus” e motivatamente. Tuttora, comunque, Emilio Greco nella storia dell'arte è un Maestro importante e originale, e la sua attività resta autenticamente protagonista della cultura figurativa internazionale.

F.R. (27 luglio 2024)