Carlo e Licia

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sabato 20 luglio 2024

B. Croce – E. Pound – Premio S. Fedele – Bomba atomica – Esorcismo – Accademie – Lavoro mentale – Critica – T. Carini – "seleArte"




  1. Benedetto Croce, corrispondenze;

  2. Ezra Pound (con un aneddoto);

  3. Premio San Fedele 1965;

  4. Bomba atomica, Tre reazioni;

  5. Alzheimer, esorcismo;

  6. Accademie: un caso Linceo; un cortese rifiuto;

  7. Lavoro mentale. Cultura, S. Rotta; Cinema; Scuola Normale;

  8. "Critica sì, critica no" di Giovanni Arpino;

  9. Tommaso Carini, "Economia classica";

  10. "seleArte", congedo 1966.

1. Croce: lettere

La lettera circolare ed ufficiale dell'agosto 1954 rende operativo un progetto elaborato fin dai mesi successivi la morte (1952) del filosofo.

Poi, naturalmente, l'azione di sbarramento di Laterza

editori, congiunta con quella del P.C.I. da un lato, e alcuni familiari (e influenti amici di famiglia) dall'altro, fecero naufragare l'iniziativa, perché timorosi che ne potesse derivare un'opera nella quale la figura di Benedetto Croce si connotasse in modo differente dalle loro aspirazioni ed aspettative.



2. Ezra Pound

Traditore della propria patria in guerra, da noi assolto via via nel dopoguerra soprattutto dai colleghi "letterati" riciclatisi con successo dal passato in camicia nera, oggi – temo – a ricordare Ezra Pound (1885-1972) benevolmente manca un francobollo, in analogia a Giovanni Gentile ed altri della stessa vegeta fede totalitaria.

Che sia stato un poeta di vaglia si può sostenerlo, sebbene io pensi che abbia ragione critica Alfonso Berardinelli che scrive "soffoca la poesia e in un certo senso la sostituisce. Più che poeta Pound è un mitomane della cultura poetica".

Devo riconoscere che il motivo di questo minipost è dovuto ad un aneddoto raccontato da Carlo L. Ragghianti. Lo riporto in una scheda del 1995, in chiusura di un breve excursus poundiano.

Da "Mondo occidentale" (n.145, mag.-giu. 1972), rivista di


propaganda diretta U.S.A., riporto la scheda e alcuni componimenti di Pound. Segue un ritratto dal vero opera di Rinaldo Frank (nome di battaglia partigiano) Burattin.

Segue la bella scheda del cit. critico Alfonso Berardinelli ("Panorama", 1 luglio 1990) a cui è allegata la fotografia Ezra Pound 1916 di Alvin Langdon Coburn. Quindi riporto uno stralcio della dichiarazione scritta e firmata da Pound dopo un interrogatorio di agenti U.S.A. il 7 maggio 1945 a Cremona. Essa è tratta da "L'Espresso" (4 dicembre 1997). Poi, a fianco del fotoritratto di Pound scattato da Vittorugo Contino, la notizia di un carteggio inedito in cui Ezra Pound "megafono" di Mussolini ("La Repubblica" 12 luglio 2001). Infine riproduco la scheda della mia serie "Dramatis Personae" (4 maggio 1995) riguardante l'aneddoto raccontato, con pena frammista a disprezzo, dell'allora noto e pimpante Ezra Pound. 



3. Premio San Fedele 1965.

Questo Premio cinematografico era prestigioso ed importante per la "carriera" dei registi, come si può verificare dall'allegato elenco dei vincitori succedutisi dalla prima edizione del 1956. Nel 1965 fu assegnato a Carlo L. Ragghianti per il critofilm Michelangiolo, un 

lungometraggio  nel quale lo storico e regista sviluppò la propria metodologia critica, perfezionata nell'arco di venti critofilm, anche con innovazioni tecniche di rilievo. Michelangiolo risultò anche l'ultima regia di C.L.R. non per programmazione ma per fortuiti casi di produzione ed altre circostanze che non consentirono di proseguire questa sua amata attività piena di autentiche soddisfazioni.

4. Bomba atomica

Tre reazioni all'esistenza sciagurata della bomba atomica. La prima, socialmente rilevante e precoce (1947), è il "Manifesto degli scrittori", concepito a Firenze (e qui pubblicato il 5 novembre per la prima volta ne "Il nuovo corriere", quotidiano di sinistra diretto da Romano Bilenchi)

Nonostante la schiacciante maggioranza di intellettuali filo

e comunisti, anche democristiani come Nicola Lisi firmarono questo appello contro la mostruosità dell'arma sperimentata ad Hiroshima e Nagasaki.

Alfredo Parente nella sua "Rivista di Studi Crociani" (n.7-9, 1981) relaziona "a proposito di Croce e la bomba atomica". La terza opinione, del sottoscritto, è stata espressa nel 1997. Riproduco il sonetto soltanto perché, purtroppo, la seconda terzina è di drammatica attualità.






5. Esorcismo




6. Accademie

Due esempi del distacco e del sostanziale rifiuto di aggregazione autocelebrativa e ufficiale rappresentato da questi istituti, non a caso creati dal Potere fin dalla anche troppo nota e considerata Academie de France.

Nella lettera del 6 giugno 1959 allo storico Raffaele Morghen (1896-1983) C.L.R. spiega i motivi che hanno indotto i propri giudizi sull'Accademia dei Lincei, derivanti dagli ostacoli che l'Ente rappresenta al progetto di riordinamento dell' "Istituto Nazionale di Archeologia 

e di Storia dell'Arte", che lo storico lucchese tentò invano di restituire a vitalità critica esemplare.

La seconda lettera, indirizzata ad Armando Nocentini (1912-1984) pittore e incisore, personaggio coinvolto nelle principali attività più o meno culturali espressione della "fiorentinità"; segretario generale del Premio "Il Fiorino".

Nella missiva C.L.R. spiega senza polemica i motivi personali per i quali egli non intende accettare riconoscimenti italiani e stranieri.

7. Cultura; amicizia; S. Rotta; cinema.

Riflessiva lettera del 5 ottobre 1951 a Enrico Alpino, nella quale circa il fascismo si può fare un riscontro con l'odierna situazione italiana.

Salvatore Rotta (1921-2001), allora esordiente studioso trentenne, ha poi insegnato Storia Moderna all'Università di Pisa; è stato specialista dell'Illuminismo e del pensiero scientifico sei-settecentesco.



8. Critica sì, critica no

Giovanni Arpino (1927-1987) scrittore in famiglia apprezzato da Licia Collobi e da Rosetta in particolar modo tra i romanzieri dell'epoca, in margine alla vicenda dei “falsi” Modigliani ripescati nel Canale livornese, scrisse il 7 ottobre 1984 ne “il Giornale” di Montanelli la seguente nota, che ebbe vasta risonanza.

Carlo L. Ragghianti la lesse e l'11 ottobre inviò allo scrittore una lettera nella quale spiega i motivi per i quali fu indotto a equivocare sull'autenticità dei manufatti. 

I quali – lo ricordo benissimo – appena scoperti definì “prove artisticamente inconsistenti e come tali rifiutati, se davvero di Modigliani”.

Riproduco il dattiloscritto perché nella parte finale C.L.R. indicò, tra parentesi quadre, di togliere alcune parole eccessivamente polemiche.

Il 28 ottobre 1984, Arpino pubblicò questa lettera di C.L.R. con un suo breve commento nel quale distingueva la posizione di mio padre da “una polemica che purtroppo non modificherà le situazioni (e i vomiti)”.



P.S. Io ho conosciuto Arpino in Vallecchi (1972-73) e poi pranzato con lui e Alfredo Righi da “Mamma Gina”, di Borgo S. Jacopo e quindi con lui fino alla partenza del treno verso le 18. Fu un incontro molto interessante nel quale riuscii a far parlare quasi ininterrottamente il povero Arpino, che conoscendo Alfredo dai tempi della Olivetti ad Ivrea (1954/59) avrebbe preferito “ricordare”. Nonostante il fisico e il piglio da “mulo” istriano, Arpino era persona 

molto sensibile, “spudorata” fin troppo però totalmente privo di malizia. Ipocondriaco fortemente ma anche illuso di poter di persona decidere ciò che fa meglio da ciò che è pericoloso. Sarebbe stato un perfetto no vax. In conclusione: feci scorta di primizie anche “sessuali” di “gossip” milanesi, a cui non detti particolare diffusione allora, come anche ora non faccio benché i protagonisti siano praticamente tutti morti.



9. Tommaso Carini, "Economia classica"

Negli ultimi tempi ho incontrato spesso nelle ricerche per questo blog Tommaso Carini (1916-1993), singolare figura di partigiano borghese (figlio di Prefetto del Regno), protagonista di singolari vicissitudini collegate alle Fosse Ardeatine e a Pilo Albertelli (v. post in uscita il 25 luglio 2024 su questo blog); quindi economista e banchiere 

di primo piano dalla fine degli anni '60. La sua voce su Wikipedia è, una volta tanto, esauriente.

Carini è stato anche recensore di Una lotta nel suo corso. Ha collaborato a “Criterio” (n.4, apr. 1957) con Temi dell' “economia classica”, breve saggio che non potevo postare a sé stante. Colgo l'occasione per riproporlo qui.

10. “seleArte”, congedo 1966.

La postazione di questo testo viene riproposta per ricordare ai lettori d'oggi che cosa ha rappresentato nella cultura artistica “seleArte” durante gli anni della sua esistenza (1952-1966). Il testo va poi collegato con l'incipit della seconda serie della rivista, garantendone la continuità culturale. Infatti, nel prossimo post del 29 giugno 2024 è stato riproposto lo scritto con cui Carlo L. e Licia Ragghianti presentarono in “Critica d'Arte” (n.81, 1966) la nuova rubrica a sé stante. Diretta da Licia Collobi questo complemento autonomo continuava a fornire ai lettori le principali sezioni della rivista editi con gli auspici della 

Olivetti, cioè “biblioteca”, “mostre musei gallerie”, “il collezionista” e quant'altro non si connotasse come un vero e proprio saggio di taglio prevalentemente accademico. Altro impegno quello di garantire l'accessibilità di linguaggio con lo stile “divulgativo” tipico della prima serie della rivista.

L'iniziativa di riproporre i 24 fascicoli della II serie, fornirà oggi ai lettori una continuità di impegno culturale ed informativo basilare per impedire la ghettizzazione elitaria dell'immensa cultura artistica del nostro mondo, malato sì ma non tanto gravemente da chiudersi nella barbarie difensiva, fase confortante forse ma certamente deleteria per la sopravvivenza dell'homo sapiens.




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