Carlo e Licia

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lunedì 6 maggio 2024

Pirro Ligorio archeologo

Questo saggio pubblicato in “seleArte” (n.63, mag.-giu. 1963) rappresenta un indubbio esempio di collaborazione tra i coniugi Ragghianti nella scrittura dei testi della rivista. Va ricordato che “seleArte” fu redatta esclusivamente da loro. Le rare collaborazioni di alcuni studiosi sono sempre state pubblicate con la firma dell'autore dell'articolo. Altri scritti non firmati che compaiono nel bimestrale sono estratti, documenti e citazioni riconoscibili come tali.

Tra Licia Collobi e Carlo L. Ragghianti, data l'affinità metodologica, non c'era distinzione fissa dei ruoli, perciò l'autore dei singoli contributi si può riconoscere dall'analisi stilistica o con specifiche documentazioni. Le collaborazioni avvenivano quando allo scritto alla recensione dell'uno, l'altro avesse da aggiungere proprie osservazioni critiche originali. Ciò è avvenuto quasi esclusivamente da parte di C.L. Ragghianti, direttore della rivista. Non di rado l'intervento aggiuntivo alla stesura principale è costituito da poche righe.

Nel caso specifico di questa recensione critica gli interventi di C.L.R. furono espressi anche con suggerimenti orali a Licia, la quale in molti casi ha indicato questa collaborazione, consentendo di indicare la distinzione nelle loro Bibliografie degli scritti.

Gli studi e le ricerche sulle varie attività di Pirro Ligorio nei decenni successivi hanno ovviamente prodotto interventi filologici e critici, però non tali da inficiare l'impronta metodologica del presente articolo.



Sottolineo il fatto che nel 1987 è stato costituito il Comitato nazionale per lo studio e la valorizzazione delle opere di Pirro Ligorio col fine “di approfondire la conoscenza e la valorizzare la vasta attività artistica, architettonica, storica e archeologica” dell'artista. Nel 1989 ne è conseguita la Commissione Nazionale delle opere di Pirro Ligorio: “la commissione lavora alla pubblicazione dei manoscritti e delle opere del Ligorio, dai primi codici delle antichità conservati a Parigi, Torino e Oxford all'Enciclopedia del mondo antico articolata in 29 volumi”.

F.R. (3 aprile 2024)

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