Carlo e Licia

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sabato 2 dicembre 2023

Frans Hals

Leggo per caso in un giornale che si è inaugurata a Londra il 30 settembre (e si protrarrà fino al 21 gennaio 2024) una grande mostra monografica sul fenomenale artista olandese Frans Hals, nato tra il 1581 ed il 1585 – anche se ora mi sembra si propenda per il 1582 – e morto nel 1666.

Le vicende del pittore sono piuttosto semplici ed accertate, così come le analisi critiche che hanno via via sceverato repliche e collaborazioni attribuite al maestro più noto, come il caso dell'allieva Judith Leyster (1609-1660) della quale persino l'autoritratto fu dato alla mano di Frans Hals. Ripropongo l'intervento su Hals scritto per "seleArte" (n.60, nov.-dic. 1962, pp.17-29) da Licia Collobi perché lo ritengo tuttora valido contributo introduttivo a questo maestro, che da buona fama in vita fu poi negletto fino al recupero ottocentesco di Théophile Thoré-Burgher (1807-1869), e alla critica successiva alla quale, almeno in parte, non era sfuggito che certo ductus pittorico del maestro olandese si riscontrava nella modernità di quello di Manet, come si può vedere a pagina 27.

Nello stringato testo di mia madre ho soltanto sostituito a colori alcune illustrazioni in b/n. Dopo il saggio si presenta una scelta di dipinti di Hals in ordine approssimativamente cronologico. Riproduciamo anche due dipinti a lungo attribuiti al pittore e poi, vedo, assegnati a Judith Leyster,

collaboratrice col marito dell'artista di Haarlem. Aggiungo un dipinto, con il parere dello studioso Tancred Borenius (1885-1948), della serie "A merry company at the table" (Un'allegra compagnia a tavola), spesso illustrata da Hals ma anche da copisti e imitatori.

Nella scarsa letteratura critica su Hals pubblicata in Italia, ricordo che ha avuto dal 1964 larga e perdurante diffusione lo scritto di Silla Zamboni (1929-2013), docente di Storia dell'Arte presso l'Accademia di Bologna e l'Università di Torino. Questo testo equilibrato costituisce la presentazione del fascicolo n.36 dei famosi "Maestri del colore", editi dai Fratelli Fabbri.

Penso che sia giusto sottolineare che Hals è stato un pittore "molto individuale", un precursore "decisamente inusuale", che può colpire per la sua modernità di stile dell'ultimo periodo "straordinariamente libero".

Nel 1990 si tenne un'esposizione da Washington alla Royal Academy di Londra, a Haarlem patria del pittore, nella quale si dibatté sulle attribuzioni e collaborazioni, con esiti opinabili. M'auguro che l'attuale mostra e il suo catalogo chiariscano ulteriormente le situazioni discusse e discutibili.

F.R. (9 novembre 2023)


Opere di Frans Hals

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