Carlo e Licia

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mercoledì 25 ottobre 2023
giovedì 19 ottobre 2023
Arte moderna in Italia 1915-1935 – Testi critici, 29/IV. Raffaele Monti (SFORNI, CIACELLI, OPPO)
venerdì 13 ottobre 2023
Gian Lorenzo Bernini su “seleArte”. Con quattro appendici.
Questo post si è conquistato l'opportunità di essere realizzato in anticipo rispetto alla propria programmazione decisa, sia pur con approssimazione, da qualche tempo. Gran parte del materiale da utilizzare si trovava in una pila di scatole di cartone, adattato alla bisogna, la quale – nottetempo – ha ceduto crollando per due terzi a terra con spargimento di carte. Anche per non ricostruire un altro accrocco pericolante, ho deciso di anticipare alcuni dei post giacenti in attesa delle fasi di trucco e parrucco prima di calcare il palcoscenico.
Questo Bernini è costituito da testi prevalentemente scritti da Carlo L. Ragghianti, da una lettera della direttrice della Galleria Borghese, mentre a Licia Collobi vanno assegnati gli scriti del fascicolo n.18, pp. 71,72 e dalla seconda serie allegato a “Critica d'Arte”, quello nel n.6, 1967.
Bernini scultore (n.41, mag.-giu. 1959), è un vero e proprio saggio ed apre la sequenza precedendo gli altri interventi riportati in ordine cronologico.
Riproduco anche dal volume gli Indici di “seleArte” (Fondazione Ragghianti, Lucca) la voce Gian Lorenzo Bernini, riscontrando la quale si può distinguere la parte saggistica dalle semplici citazioni in contesti diversi nei quali Bernini viene soltanto nominato:
Esiste, inoltre, un Bernini inedito di C.L.R.: si tratta di 24 colonne in bozza che costituiscono il saggio che avrebbe dovuto essere pubblicato nel volume Il Seicento di “Arte in Italia” (già Casini, con voll. II e III pubblicati) in via di
allestimento nel 1974 e inizi 1975 da Nuova Vallecchi, costituita sulla liquidazione della storica Casa Editrice. Fu un tentativo infruttuoso e sospeso, nonostante un ottimo avvio gestito da Graziella Carongiu (assunta poi in Regione Toscana). Questa ripresa della “sfortunata” opera comprensiva della storia delle arti figurative in Italia, fu intorno al 1980 ripreso velleitariamente e subito abbandonato da altro editore.
Data l'importanza dell'inedito, prima di renderlo noto – non volendo ripetere l'errore commesso con il Caravaggio di C.L.R. – penso di interpellare il Direttore della Fondazione Ragghianti di Lucca, per individuare il miglior esito del testo, certo non marginale, che data la sede originale ha oltretutto un linguaggio “divulgativo” secondo lo stile di C.L.R. in “seleArte”.
Pubblico qui, invece, quattro Appendici agli scritti su Bernini: la Prima riguarda una proposta editoriale di C.L.R. ad Einaudi (1941 o prima) e un estratto di lettera ad Egone Fischl; la Seconda appendice consiste nella riproduzione di xilografie da pubblicazioni del secolo XIX, documentanti sia la “popolarità” dell'artista, sia la raffinata qualità riproduttiva ottenuta incidendo lastre di legno (anche di formato piuttosto modesto) le quali – in certi casi di opere d'arte e di architettura – hanno o maggiore aderenza o suggestione critica all'opera originale di quelle di una fotografia. La Terza consiste nella riproduzione di otto autoritratti del Bernini – dalla adolescenza alla vecchiaia – nonché quattro suoi ritratti operati da artisti dell'epoca.
La quarta ed ultima appendice in realtà non è tale giacché si tratta di un testo scientifico vero e proprio di cui la memoria carente mi ha ricordato l'antica lettura a menabò ultimato. Lo scritto non è di C.L.R., però è stato pubblicato in "Critica d'Arte" (n.52, lug.-ago. 1962, rubrica "Spettacolo"). L'autore è Cesare Molinari, allora ventisettenne laureato con R., redattore della rubrica e allievo caro al Maestro ma già studioso promettente e noto di teatro, materia nella quale vedo essere divenuto "decano degli storici...e tra i fondatori della disciplina". Riproduco perciò l'importante saggio Note in margine all'attività teatrale di G.L. Bernini.
F.R. (26 giugno 2023)