La
rivista di cultura "Criterio", pubblicato da Carlo L.
Ragghianti dal gennaio 1957 al giugno 1958, fu ideata e messa in
cantiere già nel 1956, come si dimostrerà nei successivi post
dedicati al carteggio Valiani – Ragghianti.
Valiani,
dopo alcune riserve relative al "conflitto di interesse"
quale esponente del neonato Partito Radicale, aderì a partecipare
alla gestione della rivista (edita da Neri Pozza, stampata da Enrico
Vallecchi, sostenuta in buona parte da Adriano Olivetti) e nell'arco
di tempo della esistenza della pubblicazione poi collaborò con un
editoriale praticamente per ciascun fascicolo. Questa presenza è da
sottolineare perché rappresenta una adesione effettiva a questo
progetto di essere causa di risonanza culturale e politica unitaria
della sinistra laica e democratica. Questo schieramento era allora
disperso in un arco (spesso litigioso) che andava da alcuni esponenti
del Partito Liberale rimasti dopo la scissione che diede vita al
Partito Radicale di Ernesto Rossi, consentaneo al progetto
"Criterio", ai Repubblicani di La Malfa, ai
socialdemocratici e ai socialisti autonomisti (in forte espansione
dopo la rivolta del popolo ungherese del novembre 1956); e persino ai
cattolici democratici indipendenti.
Il
contributo di Valiani, come quello più rado di Bruno Visentini,
costituirono l'indirizzo politico della rivista, nella quale erano
determinanti gli editoriali dovuti alla penna di C.L.R., direttore,
ideatore e organizzatore del mensile.
"Criterio"
ebbe un lusinghiero successo, al quale non corrispose un impegno
corrispondente se non di unificazione, almeno di convergenze più
strette in grado di contrastare e contenere la tendenza destrorsa
della Democrazia Cristiana da Pella a Tambroni.
Reputo che questi scritti di Leo Valiani, sempre lucido e solido interprete di costruire a sinistra una forza di contenimento del Partito Comunista, in un processo che culminerà nel Partito Democratico. Partito che quando finalmente ebbe vita subito tradì gli ideali laici e socialisti e ne estromise gli aderenti o di fatto ne impedì l'adesione, col risultato che oltre ai danni del cattocomunismo, ha reso possibile il tentativo di fascistizzazione in atto.
Leo
Valiani (1909-1999) è stato un personaggio che, oltre ad averle
vissute, ha partecipato alle vicende del socialismo marxista della
prima metà del Novecento. Antifascista, mandato al confino di Ponza
già nel 1928 come comunista – e tale rimase fino al 1939 – dal
1931 al 1936 fu carcerato. Liberato, partecipò alla Guerra di Spagna
delle fasi iniziali (dato non riportato nella sempre più infida
Wikipedia), poi risiedette a Parigi dal 1937 al 1939, dove fu
redattore de "La voce degli italiani". Aderì al Movimento
di "Giustizia e Libertà" dopo la dichiarazione di guerra,
quindi fu internato dai francesi nel campo di concentramento di
Vernet. Riuscì a sfuggire alla fine del 1940, rifugiandosi con Aldo
Garosci in Marocco. Di lì fu in Messico dal 1941 al 1943, dove
pubblicò la Storia del Socialismo nel secolo XX (tradotta e
pubblicata nel 1945 dalle Edizioni U[omo] diretta da Carlo L.
Ragghianti).
Dopo
una breve parentesi negli U.S.A., alla fine del 1943 tornò in
Italia, dove il 27 ottobre conobbe a Firenze C.L. Ragghianti, per
combattere direttamente la Repubblica Sociale fascista.
Dal
gennaio 1944 al giugno 1945 – col nome di battaglia di Giuliani –
fu segretario del Partito d'Azione per l'Alta Italia e, come tale,
firmò la condanna a morte di Benito Mussolini.
Dopo
la guerra fu Consultore e deputato dalla Costituente nel 1946. Dal
1947 si ritirò dalla militanza politica e egli stesso raccomandò ad
un biografo di scrivere "coltiva le proprie aspirazioni
storiografiche sostenendo la tesi crociana dell'identità tra storia
e filosofia". Ciò non gli impedì di essersi sempre vivacemente
interessato e partecipato alle vicende della sinistra laica e
democratica italiana. Dal 12 gennaio 1980 da Sandro Pertini almeno
lui fu nominato senatore a vita.
Leo
Valiani fu amico di Carlo L. Ragghianti per tutta la sua esistenza
dalla feconda collaborazione politica e militante durante la guerra.
Ciò è documentato dalla loro intensa corrispondenza clandestina, la
quale costituisce uno dei pilastri alla base di Una lotta nel suo
corso, importante documentazione sulla Resistenza pubblicata nel
1954 da Neri Pozza. Il libro fu curato da Licia Collobi Ragghianti e
da Sandrino Contini Bonacossi.
Ricordo
parenteticamente che questo volume, impegnativo e coinvolgente, è
stato postato integralmente in questo blog alle date seguenti:
3
dicembre 2018 – Nota Redazionale; Introduzione; Prefazione;
Nota Editoriale; Lotta nel suo corso pp.3-66.
8
gennaio 2019 – Intermezzo prima parte, pp.67-126.
3
marzo 2019 – Intermezzo seconda parte, pp.127-192.
3
aprile 2019 – Intermezzo terza parte, pp.192-265.
3
maggio 2019 – Appendice I – Fatti e documenti, pp.267-318.
3
settembre 2019 – Appendice II – Persone, pp.319-356; Indici.
In
prossimi post intendo pubblicare il carteggio tra Leo Valiani e mio
padre riguardante gli anni per certi versi cruciali 1956 e 1957,
nonché tre, significativi e in parte inediti, interventi storici e
politici – sotto forma epistolare – indirizzati a Valiani da
C.L.R. nel 1971, 1979 e 1983 (84).
F.R..
(18 maggio 2023)
