Un
articolo scritto da Colm Tóibín, noto scrittore e critico
letterario irlandese classe 1955 ( Brooklyn; Nora
Webster; Il testamento di Maria) per il London Review
of Books vol.33 n.6 del 17 marzo 2011 intitolato The Importance of
Aunts (in the 19th century novel) fa
luce su un interessante cambiamento di prospettiva da parte dei
romanzieri, in questo caso prevalentemente britannici o comunque di
madrelingua inglese, nella visione e quindi nell'elaborazione
letteraria della struttura familiare dell'epoca. Già nel 18°
secolo, riporta Tóibín citando il volume Novel Relations: The
Transformation of Kinship in English Literature and Culture 1748-1818
di Ruth Perry:
“le
madri nei romanzi dell'epoca sono notoriamente assenti – morte o in
altro modo assenti. Proprio quando la maternità stava diventando
centrale alla definizione della femminilità, quando la concezione
moderna della madre come fonte di calma, tenerezza, guida e conforto
si stava consolidando nella cultura inglese, era rappresentata in
letteratura come un ricordo piuttosto che una realtà attiva e
presente”.
A
questa figura materna dispensatrice di saggezza femminile e di guida
morale si fece provvedere invece alle zie che pullulano nei romanzi
ottocenteschi e di inizio novecento, soprattutto nella forma di
anziane vedove o zitelle eccentriche che seguono in qualche modo il
venire alla maturità dell'eroina elargendo consigli e provvedendo a
garantire la rispettabilità delle giovani.
E'
una figura affascinante quella della zia, alla quale lo scrittore può
attribuire una quantità svariata di stravaganze, sfumature di
personalità che vanno dall'imperiosa freddezza di una Lady Catherine
de Bourgh austeniana (Jane Austen è come sempre Maestra quando si
tratta di creare personaggi archetipici e universali di varia
umanità, disgiunta dai legami del periodo storico) alla eccentrica
ma benevola Betsey Trotwood di David Copperfield, ed è proprio la
zia che spesso viene usata come personaggio focale alla creazione di
escamotage e risoluzioni di trama altrimenti difficili da intessere.
Quello dell'insegnamento da parte della donna anziana, del tramandare i segreti della natura femminile dalla saggia alla giovane per renderla una Donna in grado di navigare questo mondo pilotato dalla mascolinità con grazia ma uscendone quanto meno incolume – allora – e magari anche appagata oggi, è un tema ricorrente in ogni declinazione della cultura umana e anche della letteratura che ne consegue, dai racconti ancestrali tramandati a voce, le fiabe popolari attraverso ogni latitudine, fino alla narrativa moderna e contemporanea. In questo processo che ha del mistico, del primordiale e del quale purtroppo la donna moderna è sempre meno consapevole, hanno un ruolo centrale non solo le madri e le nonne, ma anche le zie che come figure femminili a latere, disgiunte dalla responsabilità primaria della maternità e spesso capaci di raggiungere anche i cuori giovani più ribelli. Tante donne l'hanno molto probabilmente provato in prima persona, l'autrice di questo articolo è certamente una di queste fortunate che hanno potuto sperimentare direttamente la preziosità di un legame del genere.
Uno
tra gli esempi letterari che preferisco, nonostante racconti il
legame tra zia e nipote maschio, è certamente Zia Mame,
liberamente ispirato alla storia personale dell'autore Patrick Dennis
e pubblicato nel 1955 in lingua originale e nel 1958 in italiano.
Mame
Dennis è un'eclettica, ricca, avvenente e moderna donna prodotto
della mondana società anni '20, abituata a mantelle di zibellino e
feste in tema giapponese con alcool a fiumi che si ritrova a far da
figura materna, a suo modo, ad un frugoletto decenne dopo la morte
del fratello nonché padre del ragazzo. In un periodo di silenziosa
rivoluzione del ruolo della donna nella società, portata avanti per
lo più a livello individuale da una manciata di donne abbienti che
potevano permettersi di ribellarsi alle regole sociali imposte alle
donne del popolo e vivere uno stile di vita considerato eccentrico,
immorale e vizioso senza tremende conseguenze, la figura di Zia Mame
è emblematica di una donna intelligente, capace di mostrarsi
un'intellettuale e sfoderare un "feroce senso dell'umorismo, che
non risparmia niente e nessuno", senza rinunciare alla propria
femminilità. affidabile nella sua inaffidabilità.
![]() |
L'eccentrico autore Patrick Dennis |
Il
romanzo è in realtà una serie di racconti che seguono le avventure
di Mame Dennis dal Proibizionismo americano agli anni Cinquanta
circa, racconti nati scollegati e che furono uniti dall'editor della
prima casa editrice che accettò il manoscritto, la Vanguard, grazie
allo stratagemma narrativo che introduce il personaggio dell'
"indimenticabile zitella del New England", le cui vicende
fanno da spunto, all'inizio di ciascun capitolo, per la narrazione di
un analogo episodio con protagonista zia Mame ed l'alter-ego
dell'autore.
Irene Francis (aprile 2020)
Nessun commento:
Posta un commento