Oggi...mi accorgo d'aver iniziato questo commento al post con la parola che indica anche il settimanale antagonista di “Gente”, sul cui numero del 18 dicembre 1981 fu pubblicata la sovrastante intervista, però il fatto è casuale, non è accaduto per una malintesa sorta di “par condicio”. Oggi, appunto, ricorre il 108° anno dalla nascita di nostro padre Carlo Ludovico, che per Rosetta, Anna ed io tuttora rappresenta una perdita avvertita. Oggi più che mai il ricordo, pur tramitato da un'intervista, di personalità come il babbo è stato ed è un bene che venga ricordato come esemplare figura ma anche che questa venga percepita in contrapposizione con le nullità gonfiate come le ranocchie di Esopo e Fedro, da pochi giorni elette e promosse; epperò esseri gracidanti pericolosi non solo tra loro ma soprattutto per noi perché – salvo l'intervento apotropaico dello “stellone” – possono condurci a sicuro disastro.
Dell'intervistatore, Enzo Fabiani, non è stato facile trovare notizie esaurienti su Internet, nemmeno compare nelle enciclopedie tradizionali a stampa. Qualcosa sul poeta, notizie e valutazioni generiche ma lusinghiere ci sono, c'è anche una curiosa inserzione (che riproduco) antiquaria, allettante se non altro per la cifra richiesta, la quale offre in vendita – guarda caso – proprio una corrispondenza con Ragghianti. Le lettere di questa corrispondenza non sono nel mio Archivio; ignoro se, sia pur in copia, queste missive ed eventuali altre siano presenti nell'Archivio della Fondazione di Lucca. Comunque Enzo Fabiani era nato a Fucecchio (come Montanelli) nel 1924 ed è morto a Milano il 22 marzo 2013. Letterato e poeta di orientamento cattolico (qualcuno ha scritto il più rappresentativo) attorno al 1950 già lavorava nella redazione de “Il Popolo” a Milano, come si vede dalla lettera a Righi, che riproduco perché autografa (e così anche i grafologi possono dire la loro).
Fabiani ha fatto continuativamente il giornalista per tutta la propria esistenza, scrivendo anche sotto lo pseudonimo Stefano Ghiberti, facendo l'inviato e scrivendo soprattutto di critica d'arte e di cultura. Come poeta, mi limito a trascrivere anonime citazioni, si è espresso con una certa originalità e fu “fondamentalmente un isolato nel
Dell'intervistatore, Enzo Fabiani, non è stato facile trovare notizie esaurienti su Internet, nemmeno compare nelle enciclopedie tradizionali a stampa. Qualcosa sul poeta, notizie e valutazioni generiche ma lusinghiere ci sono, c'è anche una curiosa inserzione (che riproduco) antiquaria, allettante se non altro per la cifra richiesta, la quale offre in vendita – guarda caso – proprio una corrispondenza con Ragghianti. Le lettere di questa corrispondenza non sono nel mio Archivio; ignoro se, sia pur in copia, queste missive ed eventuali altre siano presenti nell'Archivio della Fondazione di Lucca. Comunque Enzo Fabiani era nato a Fucecchio (come Montanelli) nel 1924 ed è morto a Milano il 22 marzo 2013. Letterato e poeta di orientamento cattolico (qualcuno ha scritto il più rappresentativo) attorno al 1950 già lavorava nella redazione de “Il Popolo” a Milano, come si vede dalla lettera a Righi, che riproduco perché autografa (e così anche i grafologi possono dire la loro).
Fabiani ha fatto continuativamente il giornalista per tutta la propria esistenza, scrivendo anche sotto lo pseudonimo Stefano Ghiberti, facendo l'inviato e scrivendo soprattutto di critica d'arte e di cultura. Come poeta, mi limito a trascrivere anonime citazioni, si è espresso con una certa originalità e fu “fondamentalmente un isolato nel
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Enzo Fabiani. |
F.R.
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