Nel 1946 lo scienziato
e umanista britannico Julian Huxley (morto nel 1975) divenuto il
primo direttore generale dell'Unesco, scrisse un lungo documento,
intitolato “Unesco, its purpose and its philosophy” (Unesco, il
suo scopo e la sua filosofia) in cui precisa le linee-guida della
nuova organizzazione. Da alcuni il documento fu considerato come un
attacco alla religione, da altri come uno scritto favorevole al
comunismo. Comunque la Conferenza Generale
dell'Unesco si rifiutò di sostenere la sua pubblicazione. Ragion per cui proprio nel 1948 Huxley venne espulso dall'Unesco per motivi ufficialmente non chiari. Più di settanta anni dopo, l' “utopia planetaria” di Huxley non ha perso nessun elemento della sua forza o attualità. In questo post sono pubblicati alcuni tratti salienti del documento.
Carlo L. Ragghianti,
vicino ai federalisti europei fin dalla cospirazione clandestina non
poté che essere sostenitore del nuovo Organismo Mondiale inaugurato
alla fine del 1945. Quindi partecipò al dibattito circa i contenuti,
le competenze, la formazione degli organi costitutivi, nei primi
anni; poi - deluso dalla progressiva regressione burocratica
dell'Ente – si distaccò dall'Unesco, salvo una parentesi negli
anni 1967-70 c. nei quali ne se occupò in un'ottica di
consolidamento dell'Università Internazionale dell'Arte. Però, in
questa sede,
viene coinvolto da Eugenio Montale, suo primo
mentore nel 1926-27, quando si trovò – a causa del Bando da Lucca
– a coabitare col poeta nella pensione di Via del Pratellino a
Firenze (v.: “Tempo sul tempo”, in “Critica d'Arte”, a XVII,
n. 112, lug-ago 1970, poi in “Arti della Visione III, il linguaggio
artistico”, pp. 117-153, Einaudi, 1979). Con la lettera che segue,
da Parigi (!) in fotocopia (interessante anche per la non eccelsa
capacità dattilografica del Maestro), Montale chiede a R. di
aiutarlo ad ottenere la nomina presso l'Unesco.
Già due giorni dopo (il
26.3.1948), Ragghianti a sostegno dell'amico poeta scrive a Vincenzo
Torraca: "Sono altresì informato che Julian Huxley (ben
conosciuto da Montale, come il fratello Aldous), sarà a Roma ai
primi di aprile, e vorrà discutere con la Presidenza dell'Unesco la
nomina del direttore generale. Mi si fa osservare, sempre
autorevolmente, che sebbene il parere della Commissione italiana sia
auspicato, tuttavia la scelta spetta all'organo internazionale;
inoltre, si preferisce un non accademico (ed hanno
perfettamente ragione!)". E qui mi fermo non approfondendo, né ricercando nell'Archivio domestico e analoghe sollecitazioni presso gli altri influenti amici e compagni comuni
citati nella lettera di Montale. Penso, infatti, che, dato
l'ordinamento e l'agibilità ora operativa dell'Archivio presso il
Centro Studi Fondazione Licia e Carlo L. Ragghianti, colà vadano
effettuate le opportune ricerche anche su questo argomento di
ordinaria vita quotidiana e marginale tutto sommato, se non
riguardasse Eugenio Montale.
F.R.
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Tre amici di C.L.Ragghianti: Mario
Luzi, Neri Pozza e Eugenio Montale. Valdagno, 1957
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